Linguistic assistance; Fair trial; Translation rights; Directive 2010/64/EU
Abstract :
[it] L’articolo affronta la questione della traduzione degli atti giudiziari per gli imputati stranieri, con particolare attenzione alla sentenza della Corte di Cassazione italia, n. 29291 del 2023. Partendo dal caso di un imputato albanese condannato per omicidio, l’analisi evidenzia la contraddittorietà della giurisprudenza italiana rispetto agli obblighi di assistenza linguistica sanciti dall’articolo 143 c.p.p. e dalle norme europee, come la Direttiva 2010/64/UE. L'A. critica l’approccio della Cassazione, che subordina l’obbligo di traduzione alla dimostrazione di un pregiudizio concreto per il diritto di difesa, definendo questa prassi una relativizzazione inaccettabile del diritto all’assistenza linguistica. Attraverso riferimenti alla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, si sostiene che il mancato accertamento rigoroso della conoscenza linguistica mina l’equità processuale, enfatizzando l’importanza di garantire un’effettiva comprensione degli atti per tutelare i diritti fondamentali degli imputati.
Disciplines :
Criminal law & procedure
Author, co-author :
BERNARDINI, Lorenzo ; University of Luxembourg > Faculty of Law, Economics and Finance (FDEF) > Department of Law (DL)
External co-authors :
no
Language :
Italian
Title :
Una sentenza non tradotta, un «pregiudizio effettivo» non dimostrato: verso la relativizzazione dell’assistenza linguistica?
Publication date :
2024
Main work title :
Annuario ADiM 2023. Raccolta di scritti di diritto dell’immigrazione